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"Regina Angelorum"

"Regina Angelorum"


Nella cappella che occupa la seconda campata sinistra è ubicato un altare, rivestito da stucchi che imitano intarsi in marmi policromi. Nella volta di copertura ci sono degli incavi ottagonali, che contengono rose e foglie d'acanto, poste a cornice di un grande tondo. In questo altare vengono custodite la statua della Vergine Addolorata, coperta da una veste di seta nera, e un Cristo giacente dentro una cassa di vetro. Nell'ultima navata sinistra troviamo la decorazione della volta simile a quella della prima campata, che ritroveremo anche nel transetto e in altre cappelle del lato destro. La statua lignea di San Rocco è contenuta in una nicchia sormontata da una conchiglia, dalla quale escono tralci di vite e grappoli d'uva. Il Santo è vestito da pellegrino, coperto con un manto nero sul quale sono attaccate delle conchiglie, e lo si riconosce dalla piaga sul ginocchio, dal bastone e dal cane che lo accompagna, secondo la rappresentazione canonica. Le cappelle continuano nei bracci del transetto.
Il braccio sinistro del transetto non ha altari ma è arricchito da più statue e da un prospetto di ciborio marmoreo settecentesco, incastrati nel muro. Sopra l'archetto che separa il transetto dalle cappelle di destra e, di fronte, , spora la porta che lo mette in comunicazione con la sagrestia, sono scavate due nicchie che contengono rispettivamente le immagini di San Francesco di Assisi e Santa Filomena. Nella parete laterale è sistemata la statua dell'Ecce Homo, proveniente dalla cappella degli Antropici, la cui esistenza ci viene riferita da un documento della metà del XVII secolo.
La prima cappella è ornata da un dipinto a olio dell'ultimo Settecento, che ha per soggetto l'Ultima Cena.
L'altare della seconda cappella destra è dedicato a Sant'Antonio da Padova, ritratto secondo i canoni tradizionali: vestito con il saio, in un braccio sostiene Gesù e nell'altra mano tiene un giglio. Nella cappella seguente si venera la Madonna col Bambino, opera in legno dipinto, proveniente da una bottega meridionale, presumibilmente pugliese, della metà del Settecento.
La parrocchia possiede una croce processionale in lamina d'argento lavorata a sbalzo e montata su struttura lignea.






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Chiesa Madre
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