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Cappella S.S. Annunziata

Cappella S.S. Annunziata


Oltre la Chiesa madre, troviamo a Nocara diversi edifici sacri, tra i quali la Cappella dell'Annunziata che sorge in periferia ovest del paese, nelle vicinanze delle antiche mura, oggi scomparse, e della torre poligonale .
La forte pendenza del terreno fa sì che la cappella si innalzi su due piani, l'attuale piano terra, con l'ingresso sulla strada, e la costruzione dove si trova la cripta, alla quale si accedeva direttamente dall'esterno, prima della costruzione degli edifici adiacenti.

L'esterno è costituito da un'unica navata rettangolare orientata ad est, coperta con capriate lignee, separata del presbiterio mediante un arco trionfale. Da una botola aperta sul pavimento del presbiterio si accede alla cripta. Questa è costituita da un piccolo locale, delimitato da tre lati da arcosoli, destinati alla deposizione dei defunti, al quarto lato si apriva la porta d'ingresso. Lo spazio è coperto da una volta a botte, riccamente decorata con dipinti che imitano modanature e partizioni architettoniche. Giragli, motivi vegetali, rosoni e la raffigurazione del sole e della luna, coi raggi lanceolati e fiammeggianti, formano una fantastica decorazione.
Una finestra strombata denota lo stile tardo romantico dell'edificio e farebbe pensare ad una costruzione medievale. Sui muri rimangono pochi resti di dipinti, probabilmente tardo rinascimentali, tra i quali si riconoscono un giraglio e un braciere. Nel secolo XVI la pareti furono decorate, da un pittore anonimo, con pitture murali ( tempera su intonaco) delle quali restano frammenti che rappresentano un santo domenicano. San Eligio e San Leonardo.

Nella parte inferiore di quest'ultima figura si legge l'iscrizione "1575", data di realizzazione dei dipinti. Nel Settecento il presbiterio fu diviso da un muro che lo separa dalla sagrestia. (poco più di un corridoio), costituisce il fondale dell'altare. All'interno di una nicchia aperta in questa parete, è collocata una statua di stucco dipinto raffigurante la Madonna col Bambino, copia settecentesca della Madonna degli Antropici. Dietro il fondale rimase nascosto un dipinto murale, raffigurante San Nicola. Vicino all'ingresso si trova un'acquasantiera, lavorata con la stessa pietra locale e di forma simile a quella esistente nella chiesa di San Nicola. A loro volta, ambedue sono di analoga fattura ad una serie di acquasantiere e lavatori ubicati nella parrocchia e nella cappella degli Antropici, attribuibili a scalpellini locali della metà del XVII secolo. Sul pavimento alla sinistra dell' ingresso, si conserva una lastra tombale che reca incisa la data "A.D. 1703".

La presenza di dipinti nel locale sotterraneo, unico caso di una cripta nocaresca decorata, ci fa pensare ad un cappella destinata principalmente a funzioni funebri. A confermare questa ipotesi concorre un basso rilievo scolpito all'interno della vasca dell'acquasantiera citata: ossa incrociate. Il tema non è inusuale nell'iconografia seicentesca, che rappresentava frequentemente ossa e crani come allegoria della caducità della vita e della fugacità dei piaceri terreni.