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Il Centro Urbano

Il Centro Urbano


L'antico centro abitato di Nocara si è sviluppato seguendo un asse tracciato tra la chiesa e il castello, tra i due poli che regolavano tutte le manifestazioni della vita cittadina: Dio e il signore locale. La conformazione urbana so deve, fondamentalmente, alle esigenza difensive.

Il paese sorge su una collina circondata da pendici ripidissime, difficilmente raggiungibile. Le fortificazioni seguono l'andamento dei limiti naturali della cima collinare con qualche torre costruita sugli speroni rocciosi. All'interno delle mura, negli spazi lasciati liberi dai due edifici principali, le abitazioni si affacciano frontalmente sulle stradine strette e scoscese che seguono, a loro volta, l'andamento naturale del terreno.

Nello spazio che occupava il castello resta solo una piazza e tracce di muri. Rimangono una torre poligonale, probabilmente trecentesca e una torre più antica (XI-XII secolo). Le murature a blocchetti sono simili a quella della cinta bizantina di Presinace.

Nel Seicento furono costruiti fuori dall'asse medievale, contemporaneamente all'espansione dell'abitato all'esterno dalle ridotta cerchia antica; in quest'epoca il centro storico prese l'aspetto così come è arrivato fino ad oggi.
Una diversa matrice insediativa caratterizzò le costruzioni che sorsero a partire dalla metà di questo secolo, che generò spazi urbani diversi, immediatamente riconoscibili come moderni

L'espansione novecentesca si strutturò lungo la via che unisce il paese alla marina, nuovo punto di attrazione e passaggio della strada statale e della ferrovia. Vi si costruirono la sede municipale ed altri uffici pubblici, spostando il baricentro del paese dal nucleo antico verso la periferia.

Alla centralità dell'asse castello-chiesa, ubicati nei punti più alti e difficilmente accessibili, subentrò l'apertura verso altri paesi. Così come successe allora per tutti gli altri paesi calabresi, la nuova configurazione fisica rifletté la volontà di uscire dall'isolamento secolare, la stessa che aveva provocato l'emigrazione di massa.